Metodi per Stabilire la Datazione

Come Stabilire la Datazione

L'archeologo ha l'arduo compito di stabilire una data alle proprie scoperte. L'archeologo danese Thomsen trovò nella stratigrafia un valido alleato nello stabilire l'età dei reperti e la sua teoria fu avvalorata da una serie di scoperte successive a scavi effettuati nel continente europeo, africano e asiatico.

Lo scavo statigrafico mantiene dunque una posizione importante nella lunga serie di metodi di datazione esistenti, i quali ci permettono di collocare in un determinato periodo l'oggetto o il materiale ritrovato.

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Il metodo del carbonio-14 relativo ai materiali organici è altrettanto valido: al momento della morte ogni organismo non assume più carbonio-14 e comincia lentamente a perderlo per via del decadimento radioattivo. La quantità di carbonio-14, dunque, sembra fornirci la possibilità di stabilire un'esatta datazione.

Purtroppo l'atmosfera contiene diversi materiali radioattivi che complicano questo genere di analisi. La dendrocronologia consente invece di valutare con estrema precisione l'anno in cui un tronco d'albero è stato tagliato basandosi sullo studio dei cerchi; tale sistema di datazione è stato messo a punto da A.E.Douglass.

Altrettanto sfruttati sono l'esame microscopico e il metodo dell'idratazione dell'ossidiana (vetro vulcanico originatosi per il veloce raffreddamento delle lave) mentre alquanto limitato è l'utilizzo del metodo degli strati alterni di fango, conseguenza dei ghiacci che si sciolgono stagionalmente.

 


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